E’ consigliabile suddividere la razione alimentare in tre o più pasti giornalieri. Frazionando i pasti si riduce l’impegno digestivo, si determina un aumento del consumo energetico determinato dall’utilizzazione dei principi nutritivi e inoltre si mantengono costanti gli indici metabolici (glicemia, lipemia…)
I pasti giornalieri devono completarsi a vicenda in modo da conseguire l’equilibrio giornaliero dei nutrienti.
Sarebbe auspicabile che l’erogazione dei vari nutrienti,( proteine, lipidi e glucidi), fosse ripartita in modo omogeneo fra i pasti, al fine di garantire un apporto continuo di aminoacidi essenziali, di acidi grassi e glucosio evitando picchi iperglicemici.
Occorre considerare però che le abitudini alimentari di ciascun individuo non sono semplice conseguenza di un bisogno biologico ma risentono di influenze culturali, sociali, psicologiche ecc….; ogni soggetto elabora un proprio modello alimentare che è profondamente radicato nella sua personalità. Ogni brusca modifica delle abitudini alimentari personali non potrà quindi essere passivamente accettata dal singolo individuo, il quale, dopo un periodo più o meno lungo di tempo, tornerà inevitabilmente ai vecchi modelli alimentari.
La ripartizione delle calorie nell’arco della giornata deve quindi essere adeguata ai propri gusti ed esigenze e tenere conto delle condizioni ambientali e di lavoro, in modo da riuscire a modellare sulle proprie abitudini di vita una dieta corretta, piacevole e realistica che possa essere attuata nel tempo e non venga tradita alla prima difficoltà.
Riporto due diverse impostazioni di schemi alimentari settimanali determinate da differenti esigenze personali.